Violenza e molestie nel mondo del lavoro

A poco più di un anno dalla ratifica della Convenzione dellʼOrganizzazione Internazionale del Lavoro n. 190 sulla violenza e le molestie nel mondo del lavoro, analizziamo la giurisprudenza dei comportamenti violenti e le molestie perpetrate nei
luoghi di lavoro.
La Convenzione è una pietra miliare nella lotta contro la violenza e rappresenta una conquista importante per lʼItalia, visto che siamo stati il secondo Paese europeo a ratificarla. La Convenzione definisce chiaramente che il lavoro deve essere basato sulla dignità e il rispetto e garantisce a tutte e a tutti che lʼaccesso al mondo del lavoro
deve essere finalmente libero da violenze e molestie.
La Convenzione da una definizione chiara di violenza e molestia di genere in ambito
lavorativo, con riferimento a quellʼinsieme di pratiche ritenute inaccettabili che causino nella vittima un danno fisico, psicologico, sessuale o economico.
Non esistono settori lavorativi violenti o in cui è facile che si manifestino comportamenti violenti, vi sono però delle condotte che possono generare danni alla salute delle lavoratrici e dei lavoratori, o possono verificarsi delle circostanze che aumentano il rischio di violenze o molestie.
Ci riferiamo ad esempio alla pressione che si genera dopo lʼassegnazione di budget improponibili o senza valutare la mancanza di tempo o la carenza delle risorse; ancora, ci riferiamo al monitoraggio continuo che talune aziende attuano ai danni dei propri dipendenti che genera una pressione psicologica tale da mettere a repentaglio la salute stessa delle persone Sono questi solo alcuni degli esempi più lampanti, specie nel nostro settore del credito, ma ne esistono a decine, andiamo ora a vedere come la giurisprudenza risponde in merito.
Leggi di più nel documento sottostante
202305 violenza lavoro unisin